COMUNICATO STAMPA

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COMUNICATO STAMPA n.6

 

BENZINA ESAURITA

 

Prendiamo spunto dagli annunci affissi presso i due soli distributori dell’isola di Lampedusa per effettuare delle dovute precisazioni e correzioni ai fini di un’informazione più corretta e veritiera, essendo la “Silvia e Figli Prodotti Petroliferi” una delle aziende fornitrici dell’isola in un regime di libera concorrenza da sempre, nel quale è entrata materialmente la concorrenza dal mese di giugno del 2012.

Il rifornimento di benzina nell’isola di Lampedusa in passato è sempre stato egregiamente risolto dalla nave “Lipari” noleggiata dall’Eni che riforniva a mezzo nave cisterna l’unico deposito costiero di Punta Favaloro di proprietà della ditta Silvia e Figli Prodotti Petroliferi Srl. La nave era stata tenuta costantemente a disposizione delle necessità delle isole di Lampedusa, Linosa e Pantelleria per tutto l’anno e per tutte le richieste in inverno e in estate: pertanto il prodotto aveva un costo maggiore di quello attuale, costo che Eni poneva a carico dei rifornimenti di queste tre isole.

Poiché tale costo sembrava eccessivamente oneroso per i consumatori, l’attuale amministrazione comunale è riuscita a ridurlo sfruttando il blocco temporaneo per meno di un mese della nave cisterna dell’Eni ed ottenendo dalla Regione un trasporto straordinario di benzina per l’isola di Lampedusa operando in modo che, dopo il ripristino del servizio Eni si ripetessero settimanalmente tali viaggi sui quali interveniva il finanziamento regionale.

Purtroppo però, contrariamente al trasporto a mezzo nave cisterna dell’Eni ove sono salvaguardate tutte le disposizioni di legge in materia di sicurezza ed inquinamento (sono navi speciali costruite a scomparti separati per tipo prodotto con “flash point” inferiore a 60 gr. che viaggiano a pieno carico anche in condizioni meteorologiche avverse), per il trasporto di benzina a mezzo traghetti è necessario che siano organizzati dei trasporti speciali similari a quelli del trasporto bombole di gas, per le caratteristiche di alta infiammabilità, pericolosità ed inquinamento che i vapori della stessa comportano.

Occorre che i traghetti viaggino senza passeggeri e con limitatissimo numero di autobotti trasportate di volta in volta, ed è pertanto necessario che i viaggi abbiano cadenza settimanale, e nei periodi estivi di aumento esponenziale dei consumi anche bisettimanale o più. Inoltre bisogna tener presente che questi viaggi straordinari da Trapani sono effettuati con contributi della Regione perché altrimenti i costi sarebbero eccessivi per imprenditori privati.

Tanto è stato rappresentato ripetutamente ai sindaci delle isole dalle società che gestiscono i depositi costieri, ma la conseguenza è stata che si è continuato a perseguire l’attuale miope politica di esclusiva riduzione dei prezzi di vendita, per cui alla fine Eni, dopo aver tenuto per mesi la nave cisterna a disposizione degli eventuali ordini di rifornimenti che non le giungevano, ha dismesso il trasporto a mezzo nave cisterna e sta anche chiudendo definitivamente il deposito costiero di Pantelleria, lasciando quale unica via di rifornimento di queste isole i soli trasporti a mezzo navi traghetto, sia merci che passeggeri. Le conseguenze saranno quelle che le isole rischieranno la mancanza di rifornimenti al verificarsi di eventi imprevisti quale quello attuale per guasto nave passeggeri “Sansovino”, prolungati periodi di maltempo che interromperanno i rifornimenti della nave di linea, rottura o indisponibilità  della nave merci alternativa da Trapani, ed altre motivazioni, senza voler citare i grossi pericoli del trasporto di benzina a mezzo autobotte poiché i traghetti non sono organizzati per fronteggiare eventuali danni da sversamento di prodotto da autobotte in mare.

In questi ultimi giorni sull’isola di Lampedusa le scorte di benzina si sono già esaurite e si vuole addebitare la colpa al deposito costiero della Silvia e Figli Prodotti Petroliferi che ha subito anch’essa un guasto tecnico, piuttosto che ad una strategia dei rifornimenti assolutamente carente.

I rifornimenti alternativi con “arrivo di benzina da altri depositi” di cui parlano i cartelli affissi presso i due unici distributori di Lampedusa basteranno a coprire l’attuale fabbisogno dell’isola tenuto conto di tutte le motivazioni suddette? Gli eventi daranno risposta. Precisiamo pertanto, che contrariamente a quanto è stato affisso presso i distributori locali, allo stato attuale il deposito costiero della Silvia e Figli Prodotti Petroliferi non è l’unico a rifornire di benzina l’isola, ma che essa viene anche rifornita dello stesso prodotto da ditte concorrenti a mezzo autobotte, e che pertanto la carenza di benzina nell’isola non è da attribuire alla Silvia che da mesi è stata esclusa dai rifornimenti di benzina ai distributori locali, ma bensì ad una cattiva gestione degli organizzatori di tale tipo di  rifornimenti nell’isola.

Inoltre, la “Rottura di un monopolio” con riduzione del prezzo di vendita della benzina a Lampedusa fra lo scorso 11/08/2014 e la pari data di quest’anno di cui parla il giornale “La Sicilia” del giorno 13/08/2015 di circa 51 cent, trova motivazione in diverse componenti: nella notevole diminuzione dei prezzi del mercato mondiale del barile di questi ultimi otto mesi, nell’abolizione del trasporto della nave dell’Eni che era di gestione totalmente privata pur svolgendo un particolare ruolo per le tre isole Pelagie, nei costi di gestione di un deposito costiero della Silvia di Lampedusa con dipendenti ed organizzazione propria che tuttavia ha costantemente garantito l’isola di rifornimenti, nella maggiorazione del costo del biocarburante che grava i prodotti petroliferi, in una ricarica eccessiva dei distributori locali, e non ultimo nel carico fiscale (particolarmente la Robin tax) che in questi ultimi anni ha colpito le aziende.

Queste sono motivazioni su alcune delle quali la Regione potrebbe intervenire, forse anche razionalizzando ed organizzando i rifornimenti di carburante a mezzo della nave che Eni ha invece definitivamente dismesso, e che non ha mai ricevuto finanziamenti pubblici dalla Regione.

Invece sino ad oggi nessun amministratore regionale o locale ha voluto neanche prendere in considerazione questa ipotesi né  chiamare a confronto le parti legittimamente interessate.

Tanto si porta a conoscenza del pubblico per opportuna precisazione ed informazione.

 

Lampedusa, 11 agosto 2015

Silvia e Figli Prodotti Petroliferi

Il Presidente

 

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